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Visitare il piano terra rialzato
di Castel del Monte

pianta 1° piano
"Il viaggiatore che s'inoltri verso Terra di Bari, dalle vaste pianure della Capitanata o dai valichi ombrosi della Lucania o dalle sponde apriche dell'Adriatico, scorge sullo sfondo del cielo nettamente stagliata una costruzione, che a guisa di corona emerge dalla ondulata catena delle Murge.
Corona della Puglia è infatti l'edificio medioevale denominato Castel del Monte, che segna nei secoli il ricordo tenace dell'antica potenza e della bellezza antica.  Il solitario maniero fu a volta a volta denominato Torre dei venti, Belvedere delle Murge, Colosseo della Puglia, o, più semplicemente e più efficacemente, il Castello di Federico".

[dalla guida a "Castel del Monte" di Pasquale Cafaro, Arti grafiche Leoncavallo, Trani, 1949, pag.3]

"Vogliamo provare a ripercorrere gli ambienti interni di Castel del Monte con un occhio al suo uso possibile? Forse ci accorgeremo che il maniero non era poi così scomodo (almeno secondo gli 'standards' dell'abitabilità medievale) e che, nell'ambito d'un preciso progetto, ogni persona ed ogni funzione potevano trovarvi il loro posto. Come nello Stato sognato dall'imperatore.
Dopo aver superato una delle due brevi rampe di scale esterne ed essere entrati per l'imponente scenografico portale rivolto ad oriente, ci si trova nella sala I del pian terreno (che è in realtà un piano rialzato). Trapezoidale come le altre sette dello stesso piano e le altre otto del piano superiore, questa sala ha come accessorio un solo stanzino nella torre 1 ed una sola uscita: nella sala II, dalla quale si può uscire solo nell'ottagonale cortile interno. Queste due sale non potevano che svolgere la funzione di ingresso, corpo di guardia o sala d'aspetto. ...
Entrati nel cortile, ci si trova a dover scegliere tra due altri ingressi: quello nella sala VII a sinistra (sud) e quello nella sala IV a destra (nordovest). Il primo appare, per le sue dimensioni, più «importante» del secondo, che è però sovrastato dai resti di una statua equestre che molto probabilmente rappresentava lo stesso imperatore. ... quella statua sull'ingresso «minore» lo qualifica come accesso ai locali di uso «militare»: la sala IV poteva essere un secondo corpo di guardia, dal quale si poteva accedere al piano superiore per la scala a chiocciola sita nella torre 3. Dalla sala IV si poteva passare nella sala III, che non ha altre uscite ed è fornita di stanzino e servizi igienici nella torre 2. Questa sala III ha un camino: se si osserva che i camini, ieri come oggi, non sono soltanto focolari che riscaldano ma anche fornelli che cuociono, è facile pensare all'uso di questo ampio vano come soggiorno, riposo e cucina per il drappello di armati addetti alla sicurezza personale dell'imperatore anche durante i progettati (e forse mai realizzati) brevi soggiorni in questo solitario maniero sulle Murge.
Dalla sala IV si può accedere nella sala V, che è fornita di stanzino nella torre 4 e di scala al piano superiore nella torre 5, ed in essa si entra dal secondo ingresso dell'edificio, quello secondario o di servizio rivolto a ponente. Ragion di più per ritenere che le sale IV e V fossero (come la sala I) saldamente presidiate e difese, e che questa parte del maniero dovesse svolgere funzioni militari e di servizio, anche per il suo orientamento meno privilegiato, a nord e ovest. Dalla sala V si può anche accedere alla sala VI, ma questo doveva essere un ingresso di emergenza, perché questo locale appare integrato in un altro itinerario.
Dall'altro e più importante ingresso nel cortile si accede nella sala VII, un locale di rappresentanza e di disimpegno (non è fornito di accessori), dal quale si può passare: a destra, nella sala VI, fornita di stanzino e servizi igienici nella torre 6, e che appare stanza di riposo per la servitù: a sinistra, nella sala VIII, che ha, nella torre 7, la scala che porta al piano superiore, e nella torre 8 uno stanzino e servizi igienici. Ha anche il secondo camino del pian terreno, che la qualifica, oltre che come locale di passaggio per gli appartamenti del piano superiore, come cucina."

[da "Castel del Monte, il reale e l'immaginario" di Giosuè Musca (1928-2005), in "Castel del Monte" , Adda Editore, Bari, 1981, pagg.39-40]

È possibile consultare i rilievi e una pianta del piano terreno del castello realizzati nel 1933-1934 dalla “Classe delle arti della Reale Accademia d'Italia” in “I Monumenti Italiani ... Castel del Monte”, onde coglierne misure e dettagli con la precisione degli esperti che tali rilievi portarono a termine.