Chiesetta di S. Michele in Chiancola (demolita)

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Chiesette
 di San Michele e di S. Maria in Chiancola

Il D'Urso nel 1842, nella sua "Storia della città di Andria", a pag. 42, scriveva:
"Un'altra esisteva sull'antica via di Trani, e propriamente in Chiancola. Questa addita al passeggiero ne' suoi rottami l'ingiuria ch'ebbe dal tempo."

Nella visita pastorale di Mons. Triveri del 1694 (vedi nota a pie' di pagina) ed in quella di Mons. Ariani del 1697 si parla di una chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo ed una di S. Maria in Chiancola, erette presso le vie per Trani e per Barletta; la diversa apparente allocazione è dovuta al fatto che la contrada "S. Maria in Chiancola" si trova tra le due strade per Trani e per Barletta.
A tal proposito il canonico Nicola Cristiani nel 1883 scriveva:
"... era il di 4 Novembre dell'anno 1694 non piovoso, non coperto, ma bello e ridente come un bel giorno di autunno in queste meridionali contrade; ed un prelato degno di sedere su questa Cattedra Andriese, montava in cocchio scortato da nobile corteo di laici ed ecclesiastici, mettendosi sulla via, che mena a Barletta. Quando dilungatosi dalla nostra città non più di un chilometro, s'interna in un fondo, s'appressa ad un muro, che pareva ed era difatto una chiesa. Comanda che si aprano le porte, ed ecco apparire il cielo per volta, ritti solamente i muri laterali, terra limacciosa per pavimento, macerie, travi e colonne rinversati al suolo, nido di pipistrelli e di serpenti. Riede accorato e dolente nel suo Episcopio, e la dimane promulga l'Editto seguente: «Se v'ha taluno, che rivendichi un giuspatronato sulla Chiesa di S. Michele in Chiancola fra lo spazio di due mesi, sappia, che è tenuto di riedificarla; altrimenti si demolisca e non rimanga vestigio di luogo sacro, rizzandosi in suo luogo una Croce»[28].
... non sono corsi per anco due secoli, che noi tardi nepoti guardandoci l'un l'altro in viso ci addimandiamo meravigliati: ov'era il sito, su cui un dì innalzavasi quella Chiesa? ed incredibile a dirsi neppure una croce sorge a ricordare ai posteri la fede dei loro maggiori."

A fine Seicento, a causa della definitiva demolizione della Chiesetta di S. Maria in Chiancola (ma certamente anche dell'altra di S. Angelo in Chiancola, come si evince dalla visita ad limina di mons. Felice Franceschini del 15 novembre 1636) il beneficio col relativo onere ivi esistente fu trasferito all'altare di S. Pietro eretto nell'omonima cappella della Cattedrale; lo scrive mons. Ariano nelle sue visite Pastorali alla Cattedrale del giugno 1697 ed in quella del giugno 1704.

Per un ulteriore approfondimento storico è interessante consultare lo studio pubblicato dall'Arch. Vincenzo Zito "Andria scomparsa: le cappelle rurali di S. Angelo e S. Maria in Chiancola", in "Rivista Diocesana Andriese" Anno LXII, 2019, pp.568-574.

NOTE
[28] Atti di S. Visita di Mons. Triveri 1694 - die 4 Novembris -
Extra civitatem ad 1000 passus circiter prope via, qua Barula pergitur. Immediate post prandium Ill.mus visitavit locum, in quo alias erat orat: S. Angeli dicti (non si può leggere) illumque invenit fere totum dirutum, remanentibus parietibus lateralibus, imo et in capite Oratorii. Et cum nesciatur quis habeat in eo jus patronatus Decretum fuit.
Quod per edictum moneatur: Si quis in illo jus aliquod habeat ad illud reficiendum termino duorum mensium, aliter demoliatur taliter nulla remaneat figura loco ejus Crux erigatur. Ibi est beneficium et possidetur a D. Antonio Anello.

[tratto da “La nuova chiesa di S. Michele al lago e di S. Giuseppe di Andria” di N. Cristiani, tip. Pont. Mareggiani, Bologna, 1887, pagg.27,38]