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[et] quęquunque
inde sequuta authoritate Apostolica ex certa scientia, te=
nore pręsentium confirmamus, et pręsentis scripti patrocinio commu=
nimus
.a. supplentes
omnes defectus, si qui forsan intervenerint eis=
dem de plenitudine Apostolicę Potestatis. Nulli ergo omnino homi=
num liceat hanc paginam nostrę confirmationis, commonitionis,
et suppletionis infringere, vel ausu temerario contraire. Si quis
autem hoc attentare pręsumpserit, indignationem Omnipotentis
Dei, et Beatorum Petri, et Pauli Apostolorum eius se noverit incur=
surum. Datum Romę apud S. Petrum Kalendis Novembris Pontifi=
catus Nostri Anno XI°. L'anno undicesimo di questo Pontificato ca=
de
propriam.e nell'anno 1399 dell'era volgare: ma
giusta la
sup=
putaz.e delle croniche, contato viene nel 1397.
copia originale.
b.
Pervenuta in Andria questa Pontificia Bolla in carta
pergamena giusta
il costume della Curia Romana, e notificata al Vescovo, ed al clero,
venne ac=
colta con quel rispetto, che le si doveva, e s'impose un'alto e
religioso silenzio
ad ogni piato. Il Clero del Colleggio di S. Nicola ricevuto l'originale,
con ogni
diligenza, e cautela lo ripose in Archivio, ove custodito vą fra le
altre scrit=
ture, che l'appartengono: ed in contrasegno di gratitudine verso il
Pontefi=
ce Bonifacio IX suo Benefattore fa dipingere sulla prospettiva della sua
chiesa
lo stemma Gentilizio della Famiglia Tommacelli, per la futura memoria:
Del qual stemma ancor oggi se ne discernono le consunte reliquie.
Stabilita
pertanto in vigor di questo Breve la qualita di questo Colleggio, egli
venne
a mettersi in maggior credito, e decoro presso la Cittadinanza, si che
molte
Famiglie poderose cominciarono a fondare in essa chiesa, ed eriggere
nel=
le di lei cappelle molti Benefizj padronati, ed oltre altri sepolcri
gentilizj,
come ancor oggi esistono: caggion per cui, sebben'il livore de' contrarj
per
allora si vidde sedato, non si estinse in tutto perņ, e manteneva un
certo
fomē=
to segreto che non troppo a lungo potč celarsi. In quel tempo in cui
correva
l'anno 1400 sino a quello del 1420 sulla cattedra Vescovil d'Andria
sedeva
Fra Melillo Andriano dell'ordine di S.Agostino, come si disse, e nel
Ducato di es=
sa cittą Francesco p° del Balzo in etą senile, ed avanzata, con la sua
consorte
Sveva Orsino, e due lor Figlj, uno chiamato Guiglielmo P°genito, che li
succedč
nello stato, e l'altro Bianchino. Le case Religiose mendicanti erano S.
Maria
Vetere fuor le mura; S. Francesco, o sian li minori
Convētuali;
S. Agostino per
allora introdotto, e collocato in quel convento, ove si vuole, che prima
abitato
veniva da' Frati Teutonici, circa l'anno 1373 per volonta del predetto
Duca;
e S.Domenico per opra della
pred.a Duchessa D. Sveva
Orsino circa l'anno 1385
[].
Il P° genito D. Guiglielmo era unito in marito alla
Sig.a
D. Antonia Brun=
forte Figlia del Conte di Biseglie, che gia nel 1410 aveva dato in luce
un Fi=
glio, che fu chiamato Francesco in grazia del suo avo: e questo fu quel
Fra[n]=
cesco II°
il di cui scheletro si conserva depositato presso li Padri
Domenicani
nella loro sagrestia. Per tutto il corso di questi anni non si rinviene
memo=
ria d'altra