"... l'altro [altare] che aveva balaustrina di marmo bianco, e stemmi di casa Carafa, č sacro all'Annunziata, grande e pregiatissimo dipinto in tavola, in cui č sommamente rimarchevole il volto della Vergine di una bellezza angelica, che t'innamora, ed il ritratto di D. Vincenzo Carafa, Priore d'Ungheria, dell'Ordine Gerosolimitano, e figlio di Fabrizio IV, Conte di Ruvo, ed utile signore d'Andria.
... Questi ammalatosi nella Spagna, ove trovavasi per taluni affari presso Re Filippo, fe' voto alla Beatissima Vergine dei Miracoli, e per tale voto impetrņ la guarigione, l'anno 1590. Tutto ciņ rilevasi dalla seguente iscrizione, incisa in marmo sull'altare, e scopertasi nell'anno 1885."
" Vincentius Carafa Hungarię Prior. Ordinis Hierosolimitani. Fabritii IIII Ruborum
Comitis. Et primi Andrię Ducis filius. Olim Ductor Italorum peditum trium mille
in expugnatione provinciarum Lusitanię. In bello autem FIandrię Equitibus ducentis
pręfectus et in Regno Neapolitano peditum sex millibus. Atq[ue] in presenti Centum Equi
tum dux. Et a Regis status et belli consiliis. Egrotans in Iberia ubi apud Philippum His
panię regem nonnullis impediebatur negotiis vovens huic Andriensi Beatissimę
Virgini de Miraculis. Pro voto salutem impetravit M.D.XC"
[testo tratto da "Monografie Andriesi" di E. Merra, Tip. Pontificia Mareggiani, Bologna, 1906, Vol.II, pagg. 327, 462]
Il diacono Michele Melillo a pag. 202 del suo libro "Il 10 Marzo 1576 e le vicende del Santuario di Andria" (Ed. Grafiche Guglielmi, Andria, 2011) cosģ traduce l'epigrafe: