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[elaborazione elettronica su foto di Michele Monterisi 2010]
Archi di accesso alla cripta
L'arco centrale, a tutto sesto, è realizzato di fronte alla
originaria piccola grotta della
Madonna con Bambino, gli altri due, a sesto acuto, introducono a destra
nella grotta, originariamente più ampia, di
Santa Margherita,
a sinistra nel successivo allargamento dell'insieme, dove fu realizzato l'
altare
dell'Annunciazione.
Centrale, si ammira
il tempietto con l'altare della Madonna.
Sui piedritti, destro e sinistro, dell'arco
principale risaltano bassorilievi di stile medievale; nei tondi che li
sormontano si sono perduti i probabili affreschi interni. Nei
registri superiori
tra bassorilievi ed affreschi molto deteriorati si aprono le finestre
che danno luce alla cappella della Crocifissione.
Tra i pilastri la bellissima cancellata, dono dei Borboni (Francesco II di
Ferdinando II, 1886)
Piedritti del frontone della cripta
Sul piedritto di sinistra dell'arco centrale di accesso alla cripta sono
scolpiti (a partire dal basso) un mascherone, un albero della vita e
una fontana nella quale bevono dei pavoni.
Sul piedritto di destra dell'arco centrale di
accesso alla cripta sono invece scolpiti (sempre a partire dal basso) la
creazione di Eva, il peccato originale e l'uccisione di Caino.
Su una fontana a forma di anfora, tra decorazioni floreali tre uccelli dal collo lungo(pavoni?) si dissetano.
Si suole attribuire a tale simbolismo il significato della Resurrezione.
In un intreccio di decorazioni fogliari emrge un vaso decorato.
Poggiato su di esso un simbolico albero della vita affiancato
da due personaggi: sulla sinistra un vecchio, a destra una giovanetta;
L'insieme simboleggia la vita terrena.
Questa figura simbolica, un mascherone,
se la si pone in relazione con le altre scolpite nella parte superiore del piedritto,
potrebbe significare l'opposto della Resurrezione,
o, alternativamente e più probabilmente, l'Origine della vita (Dio creatore).
La figura di Caino deborda dall'inquadratura, nella parte alta; il suo capo enorme domina la scena,
mentre agita la clava con la quale ha battuto il fratello.
Altro punto di forza e di attrazione è il corpo ormai inerme di Abele,
il capo e le braccia abbandonate nell'erba a foglie alte del campo.
Il bassorilievo non presenta le elevate deturpazioni riscontrate in quello sottostante della Creazione di Eva; appare inoltre meno curato nell'esecuzione, più approssimato.
Eva porta alla bocca il frutto proibito, osservata dall'alto dal serpente, che tra i rami attende che si compia la sua tentazione.
Adamo sembra in atteggiamento sommesso mentre, titubante, con la sinistra prende il frutto che Eva gli porge.
Il bassorilievo è scheggiato in più punti: mancano parti rilevanti dei volti di Eva e di Adamo.
Dall'angolo alto a sinistra il braccio del Creatore, imperioso, è lì per ritrarsi soddisfatto dell'opera.
Molto composta la figura di Eva, in posizione raccolta, di ringraziamento.
Appaiono tesi e rigidi i muscoli di Adamo, in una impossibile posizione di vero riposo, il braccio destro a reggere il capo, attende impaziente che il Signore gli affianchi la compagna della sua vita.
[elaborazione elettronica su foto di Michele Monterisi - Sabino Di Tommaso]
"Quanto ai pilastri, essi conservano l'originale
decorazione costituita da formelle scolpite con scene tratte
dal Vecchio Testamento ... in uno stile sommario e
arcaicizzante."
[testo di C. Gelao, tratto da "La Madonna d'Andria"
di AA.VV., Grafiche Guglielmi, Andria, 2008, pag.109]