"Nella chiesa di Sant'Agostino di Andria, - dal 1230 circa al 1358 appartenente all'Ordine Teutonico con l'antico titolo di chiesa del Salvatore e dei Santi Leonardo e Nicola - il portale maggiore, espanso e riccamente ornato, accoglie nella nitida lunetta, in rigida simmetria, Cristo fra San Leonardo e San Nicola e due angeli. Per il taglio acuto dei molteplici archivolti lievemente digradanti e per la cornice cuspidata che li recinge, esso si accosta alla tessitura dei portali interni di Castel del Monte o di quelli della cattedrale angioina di Lucera, anche se, nel gusto di dilatare e distendere in superficie, gli elementi strutturali e decorativi, risuona l'eco di soluzioni abruzzesi.Particolare risalto assume il motivo nastriforme includente piatte formelle quadrate, ornate con entrelacs [=intrecci] e fiori di vario disegno: esso ritorna, ancora in Andria, nel portale della chiesa di San Francesco e, più volte, a Bitonto (ad esempio nel portale di San Francesco d'Assisi). La porta nord ripete, semplificata, la struttura di quella principale. Lo stemma recante un bue, che vi appare scolpito, è riferito al bitontino Sergio Bove che sul finire del secolo, essendo re Carlo II, finanziò la costruzione della chiesa di San Francesco a Bitonto.
La presenza di due aquile sveve scolpite a bassorilievo sul portale laterale ha suggerito, per la riedificazione della chiesa, una datazione al 1230-1240, negli anni in cui era gran maestro dell'Ordine Herman von Salza (Von Holst, 1976). Nel rilievo secco e minuto, nella traduzione grafica e stemmante dei partiti vegetali (l'apice ricurvo delle foglie è ridotto a una cifra metallica) e delle stesse figure riconosceremmo, invece, contiguità più palesi con la produzione scultorea d'età angioina (a Lucera, ad esempio, o a Bitetto)."
Sono invece da considerarsi con certezza del periodo angioino, e precisamente del buon governo dei Del Balzo, le due colonne del sagrato (o almeno quella che ne riporta lo stemma) e il portale laterale.
Il portale laterale ha nell'apice la scultura di uno scudo
angioino, riportante i classici gigli; nell'angolo sinistro dell'arco lo
stemma della città di Andria con un leone rampante, nell'angolo destro
un bue, firma dell'architetto Sergio Bove, bitontino di origine
ravellese, che operò in Puglia nella seconda metà del XIII secolo.
L'insegna del bue non deve essere confusa con
quella di mons. Angelo
Florio, vescovo di Andria dal 1477 al 1495.
Il suddetto scudo - emblema angioino (foto in basso, al centro) scolpito nella chiave del portale, probabilmente è ivi collocato
in base ad un mandato di Carlo II d'Angiò del 23 gennaio 1302, norma che obbligava le Chiese di giuspatronato angioino
ad apporre detta arma regale sulla loro porta, ed anche a dipingerla per evidenziarla.
Mandatum quod inquiratur de omnibus Ecclesiis quarum ius patronatus ad Curiam spectat, et mittatur informatio sub armorum indiciis ad florem de lisa, insuper liminaribus designatur, in aliis autem scutum ipsorum armorum insuper liminibus ipsis ad evidentiam superpingi.Sub die 23 Ianuarii 15 Indict. [1302].
La colonna destra del sagrato riporta sul capitello nel lato verso la piazza lo scudo bauciano (foto in basso, a destra): in esso in alto a sinistra sono scolpiti i sei gigli angioini, a destra la stella a sedici raggi (per la leggendaria discendenza da Baldassarre, uno dei re magi) e sotto due stelle a otto punte sovrastanti un B, iniziale appunto del cognome Balzo.
Probabilmente quindi il portale laterale ogivale fu montato (forse su una
preesistente porta dell'antica chiesa) ai tempi di Beltrando del Balzo o
del figlio Francesco I del Balzo, nell'epoca comunque in cui operava
l'architetto Sergio Bove
[1];
il capitello angioino sulla colonna del
sagrato potrebbe essere stato posto in un periodo più ampio, tra
l'ultimo quarto
del XIV secolo e il passaggio del potere a Federico d'Aragona.
Purtroppo non ho ancora trovato una spiegazione per le finestre rettangolari
presenti sulle pareti laterali e (le due) nella facciata (oggi murate come quelle ogivali).
Forse quelle rettangolari sono del periodo teutonico-svevo
e quelle ogivali gotiche di epoca successiva, comunque precedente la ricostruzione agostiniana?
Sergio Bove di Ravello và in Firenze per la Corte nel 1272. L’anno prima era padrone di una Nave: Nel 1274. Jacopo Bove suo figliuolo habitante in Bitonti.
Sergio Bove di Ravello habitante in Bitonti nel 1274 impronta al Rè Oncie 200. Nello stesso anno Cittadino di Bitonti Commessario della Zecca di Brindisi nel 1275. Nel 1272 affitta dalla Regia Corte la decima del Oglio in Bitonti. Nel 1273 Mastro Portolano, e Procuratore di Principato, e Terra di Lavoro. Fra le Famiglie, che nel 1275 prestarono denari al Rè Carlo I è la Famiglia Bove di Ravello. …
La Famiglia Bove di Ravello habitante in Bitonti tiene feudi in Bitonto nel 1299. … . Sergio Bove di Bitonti paga nel 1310 il relevio delli beni feudali, che tiene in Bitonto, alla Regia Corte. …