la Porta nel 1758; particolare tratto dalla pianta di Carlo Murena
L'affresco a destra, realizzato da R. Affaitato nel 1898, nella
lunetta absidale della chiesa dell'Altomare,
riproduce probabilmente Porta Nuova (secondo alcuni Porta Sant'Andrea).
In base ad un attento esame dei documenti sulla demolizione della porta e ad accurate osservazioni sulla "muratura in bugnato che tutt'oggi esiste inglobata nel fabbricato posto in via C. Colombo ang. Via Giudea", l'architetto V. Zito nella citata ricerca del 2014 ipotizza che in quel fabbricato siano inglobati i resti della Porta Nuova. Scrive:
"La Porta Nuova, detta anche 'del Carmine', è stata l'ultima ad essere aperta e, contrariamente a quanto riferito dalla storiografia locale, non solo non risale affatto all’epoca della fondazione della città ma neppure esisteva nel 1552 al momento dell’acquisto di Andria da parte dei Carafa. Con ogni probabilità essa fu aperta nella prima metà del ‘700 per favorire l’accesso al santuario della Madonna dell’Alto Mare. Ciò si può desumere dal fatto che la porta non è citata dal Fellecchia (1685) e non è raffigurata nella veduta del de Silva (1703) mentre è citata in un documento del 1743 ... . Questa datazione è inoltre confermata dal fatto che nella rappresentazione del Murena la porta, diversamente dalle altre, risulta culminante con un tetto al posto di una torre merlata ... . Evidentemente ... la relativa tranquillità acquisita col cessare delle scorrerie saracene aveva posto in secondo piano le esigenze della difesa.
Anche questa porta fu inesorabilmente demolita nell’800, alcuni anni dopo la demolizione di Porta la Barra. Dal preventivo dei lavori di demolizione, redatto dall’architetto Vincenzo Matera il 21/3/1826 ..., risulta che la fabbrica era pericolante. Le murature laterali alla porta avevano una larghezza compensata (media?) di palmi 7, pari a mt 1,80 circa, altezza di palmi 46 (circa 12 metri) e spessore palmi 3 (circa 80 cm). Nella perizia si prevedeva anche che il lato destro della porta fosse interamente abbattuto mentre sul lato sinistro ... la fabbrica rustica doveva essere sostituita con pietre lineari a bozzo (bugnato) per una lunghezza di palmi 17 ed un’altezza di palmi 8 (cioè mt 4,40 x 2,08). Tali misure coincidono con la muratura in bugnato che tutt’oggi esiste inglobata nel fabbricato posto in via C. Colombo ang. Via Giudea .... Questo riscontro rafforza l’ipotesi avanzata anni addietro dallo scrivente (Zito, 1987), che in quel fabbricato fossero inglobati i resti della Porta Nuova."
[testo tratto da "L'antica Porta del Castello di Andria" di V. Zito, 2a ed. dell'Autore, 2014, pp.35-36]
Anche l'ing. Riccardo Ruotolo ha approfondito le ricerche su "Porta Nuova"
nel suo studio “Andria - Escursione nella città dall’anno Mille al Milleseicento”
Anch'egli giunge ad affermare che quanto ancora si vede alla base della casa
di via Giudea ad angolo con via Cristoforo Colombo è quasi certamente quanto resta di detta "Porta Nuova";
dopo aver citato alcuni documenti conclude:
Con questi dati a disposizione, sempre nell’ipotesi che si stia parlando della demolizione e ricostruzione della zoccolatura della casa ubicata a destra della Porta, guardando dall’esterno, ho voluto verificare se sul posto sono rintracciabili ancora oggi queste misure atteso che nell’angolo tra via Cristoforo Colombo e via Giudea è ancora presente un piedritto in pietra, con zoccolatura sagomata ed alta 70 cm. che, come in molti affermano, apparteneva alla struttura della Porta (Figura -36-).
Questo piedritto alla base, sul lato di via C. Colombo, misura cm. 35; in attacco ad esso, sempre su via C. Colombo, esiste un tratto di muratura la cui faccia esterna è fatta di conci di pietra lavorata in modo grezzo a forma di bugne, mentre al di sopra di esso la muratura è in tufo intonacato.
Fig. -36- Piedritto appartenente alla struttura della demolita Porta nuova.
Fig. -37- Andamento della muratura della zoccolatura della casa ad angolo tra via C. Colombo e via Giudea e relative quote.Con riferimento alla Figura -37-, che è una foto dello stesso angolo scattata dalla via C. Colombo verso via Carmine, questa zoccolatura in pietra non è tutta in piano ma a circa la metà forma una spezzata, e le dimensioni sono pari a circa 415 cm. + 35 cm. della zoccolatura del piedritto uguale a 450 cm., mentre l’altezza della parte in pietra pseudo bugnata è di circa 205 cm.
Riprendendo le misure della perizia di stima del Matera, constatiamo che la misura della lunghezza della zoccolatura di cui il tecnico parla nell’articolo 6° è pari a 17 palmi mentre l’altezza è di 13 palmi. I 17 palmi della lunghezza equivalgono a: 17x26,33 cm. uguale a cm. 447,61 cm., misura perfettamente compatibile con quella della perizia, mentre per l’altezza riportata in palmi 13 che equivalgono a circa cm. 342,29, la misura non è confrontabile con quella rilevata sul posto che è di cm. 205 circa. Però, c’è da fare una considerazione: il Matera nel quantificare i costi della demolizione e ricostruzione di questa zoccolatura parla di spesa sia per le pietre sia per i tufi e la calce, pertanto, è plausibile che nella ricostruzione della zoccolatura primitiva alta 13 palmi, cioè cm. 342,29, una prima parte, quella a partire dal piano stradale, è stata ricostruita in pietra e il sovralzo in tufo, come in effetti oggi è presente
....Il 26 dicembre 1826 il Sotto Intendente inviò al Sindaco Mita una nota con la quale si approvava il risultato della gara d’appalto e si invitava lo stesso a disporre l’esecuzione de’ Lavori nelle solite regole amministrative. Nel gennaio del 1827 si dette inizio alla demolizione di Porta Nuova.
[testo tratto da “, Andria - Escursione nella città dall’anno Mille al Milleseicento”, Grafiche Guglielmi, 2023, pp. 137-143.]