Questa pregevole opera del tardo '700 fu demolita (come abbiamo più volte ricordato) sul finire degli anni "30, per il cedimento delle fondazioni, a causa di continuate infiltrazioni d'acqua nel sottosuolo carsico e cavo.
Elevato su base quadrata in due ordini superiori, sul fianco destro della facciata della chiesa della Trinità, detta dai contemporanei delle Monache, si affiancava a quello più maestoso, sia in altezza che per eleganza quattrocentesca, della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Le finestre di tutti gli ordini sono ampiamente e finemente decorate, mediante graziose sculture nel duro tufo utilizzato nella costruzione; quelle del secondo ordine sono a forma di anfora.
La guglia di chiusura a tulipano e l'ultimo piano presentano angoli smussati e diverse rotondità che ingentiliscono e snelliscono la visione prospettica dell'insieme.
Ecco dei flash di alcuni storici locali.
Dice il Borsella:
"A questo Monistero dovizioso oltremodo, non manca il campanile a due ordini con balaustre, e gelosie alla finestra e culmine a tulipano, avendo in punta il corvo colla pagnotta fra il becco."
[tratto da Andria Sacra, di G.Borsella, Tip.Rossignoli, Andria, 1918, pp.227-228-236]
Cui fa eco il Ceci:
".. Di fianco si eleva snello ed elegante il campanile a tre piani sormontati da cuspide."
[tratto da Un Monastero di Benedettine in Andria, di Giuseppe Ceci, A.Cressati Ed.,Bari,1935,pag.14]
[la cella campanaria - elab. elettr. su part. foto Aurelio Malgherini di Andria]
[finestre ad anfora del 2° registro - elab. su part. foto Aurelio Malgherini]
In questa finestra della cella campanaria, sistemata al 1° registro superiore (foto a sinistra), balaustrata e protetta da ampia gelosia, erano sistemate le campane.
Una di esse ora richiama i fedeli nella chiesa dell'Immacolata, come testimonia Pasquale Cafaro a pagina 17 del suo opuscolo su "Campane e campanili di Andria" del 1934:
"Interessante è la campana proveniente dalla demolita chiesa delle Benedettine. Misura cm. 57 di diametro e cm. 55 di altezza: è di buona fusione, con timbro pieno e dolce.
Vi sono incise le immagini di S. Benedetto e S. Scolastica e la data A. D. MDCXC."
[da "Campane e campanili di Andria" di Pasquale Cafaro, Tip. F. Rossignoli, Andria, 1943, pag.17]
Le finestre del secondo registro (foto a destra) manifestano apertamente una caratteristica del barocco settecentesco, nella loro forma ad anfora.
Questa campana (delle foto sottostanti) è una delle più belle tra quelle che richiamavano alla preghiera i fedeli e le claustrali nelle varie ore della giornata.
Essa presenta presso il bilico una ricca corona floreale e, subito sotto, la data: ANNO DOMINI MDCVC. (e non MDCXC, come indica il Cafaro nel suo opuscolo!)
Nella terza corona è inciso un cartiglio con il nome dello scultore - fonderia: OPUS GREGORI ZANBELLI [Tale fonderia esisteva a Ceneda, oggi quartiere di Vittorio Veneto (TV)].
Le immagini sottostanti della campana evidenziano alcuni particolari scultorei pregevoli.
[Campana del 1695, che attualmente chiama i fedeli nella chiesa dell'Immacolata - foto Sabino Di Tommaso, 2008]
Nel 1935 la parte superiore del campanile e l'angolo est del convento tra via Duomo e via De Anellis furono demoliti in quanto pericolanti. Infatti, a tal proposito, il 5 marzo 1935 Renato Bartoccini, Soprintendente alle Opere di Antichità e d'Arte della Puglia (Bari), così scriveva al Podestà di Andria, Pasquale Cafaro:
"In seguito al telegramma della S. V. in data 25 febbraio u. s. che avvertiva questa Soprintendenza del peggioramento delle condizioni statiche dell'ex Convento e della Chiesa delle Benedettine ... per la grande urgenza della cosa, autorizzo la S. V. Ill.ma a provvedere alla demolizione della parte superiore del campanile e dell'angolo pericolante del convento limitatamente al tratto compreso tra l'angolo e la prima lesena del prospetto su via Duomo."
Nella panoramica su riprodotta si vede la Chiesa benedettina della SS. Trinità ancora in piedi ma senza la parte superiore del campanile, già demolito nel 1935, mentre la chiesa di Sant'Agostino mostra il suo nuovo campanile, inaugurato nel maggio del 1936.