Molto accogliente appare l'interno al visitatore che si appresta ad
ammirarne l'elegante e austera struttura.
Due finestroni sulla parete destra, immediatamente sotto
le volte, danno sufficiente luce
alla chiesetta.
La parte inferiore delle pareti si presentano in pietra di Trani,
quella superiore in tufo calcarenile.
Si può pensare che sul lato sinistro un tempo vi fosse un accesso
all'ospedale che affiancava la chiesa, ma non emergono tracce
evidenti.
Due ambienti pressoché quadrati e indivisi formano l'unica navata; la
loro distinzione emerge alzando lo sguardo al soffitto.
Due volte emisferiche in cilindretti di cotto
poggiano leggere su vele in tufo calcarenite innervate su eleganti
archi a tutto sesto, e questi, a loro volta, scaricano il peso
dell'insieme su sei pilastri di pietra locale bugnata.
Da molti anni la chiesa è sconsacrata ed è affidata alle cure
dell'UNITALSI, che la utilizza per alcune sue
manifestazioni umanitarie.
In S. Bartolomeo c'era un magnifico crocifisso cinquecentesco
"Il più bel CROCIFISSO che abbia Andria ... di legno tenero, quindi attaccato da tarli e termiti ... fu trovato nella cappella abbandonata di S. Bartolomeo, sotto l'apertura da cui pendeva la corda della campana e di dove scendeva con lo stillicidio della pioggia gran quantità di polvere. Giaceva nella muffa. I piedi e il perizoma, in particolare, erano svuotati dal tarlo."
[tratto da libro "Ho raccolto per voi" di Giuseppe Lanave, edito da Grafiche Guglielmi, Andria, 1994, pag. 4-11]
Fu restaurato ed esposto in Cattedrale, per un certo tempo nel presbiterio, poi nel Cappellone di San Riccardo (foto a sinistra),
infine nella 2ª cappella di destra dove tuttora (2024) è
innalzato sull'affresco della parete di fondo.
Oggi (2012) la grande croce posta sulla parete absidale è una delle storiche
portate dai crociferi nella processione dei misteri del Venerdì
Santo.
Probabilmente un tempo la chiesetta aveva un passaggio all'attiguo ospedale, istituito nel 1266.
Nel 1919, effettuando degli scavi sotto l'altare della chiesa nella speranza di recuperare le reliquie dei Santi Erasmo e Ponziano, che un documento citato dall'Ughelli indica ivi inumate, fu trovata una tomba contenente delle ossa senza alcuna identificazione; attualmente (2015) esiste una botola dove un tempo era l'altare, dalla quale si scende in un angusto e basso sotterraneo nel quel si trova la tomba, tra varie cianfrusaglie ivi depositate (foto sotto).
Sulla parete di sinistra della zona absidale è stampata una lunga epigrafe, in parte sbiadita, da decifrare.
(foto in basso a destra, di Vincenzo Zito).
[sepolcro sconosciuto rinvenuto sotto il pavimento dell'altare nel 1919 (elab. elettr. su foto con cellulare di. M. Guglielmi, 5/2014) - epigrafe scritta sulla parete sinistra (foto V. Zito,2016)]