Questa terza cappella a sinistra era dedicata, in passato, alla Vergine del Carmelo la cui tela fu sistemata nella seconda cappella a sostituzione di una tela raffigurante san Nicola.
Descrive il Borsella gli arredi della cappella :
"A destra e sinistra dell'altare sono messi nel muro due ovali. Nel primo S. Donato, che tiene la faccia rivolta alla luna, per la protezione che accorda agli infelici che soffrono il mal caduco. Stagli sottoposti due Angeli, con la mitra ed il pastorale nelle mani.
Nell'altro S. Gaetano, cui la Vergine gli lascia fra le braccia il Divin Pargoletto, opere degli stessi Calò."
Non c'è traccia, oggi, degli ovali dedicati a S. Donato e a S. Gaetano.
L'epoca di erezione di questa cappella è indicata dal Merra nelle sotto citate "Monografie Andriesi":
"In Andria la festa della Madonna del Carmine fu celebrata sempre con pompa la più solenne che mai. Fin dal 1605, essendo stato nella Chiesa Collegiale di S. Nicola, eretta una Cappella, sotto l’invocazione di S. Maria del monte Carmelo; nella medesima, l’anno 1634, mercè lo zelo di alquanti pii Sacerdoti fu, col permesso dell’Ordinario, fondata una Confraternita di laici, sotto la stessa invocazione. Crescendo ogni giorno più nel popolo Andriese tale devozione, la solennità del Carmine, ai 16 luglio, cominciò a festeggiarsi con processione, con panegirico, con grande sfarzo, e con non ordinario concorso di popolo.
Circa l’anno 1610 anche nella Chiesa Cattedrale, una Cappella, posta sotto l’invocazione di S. Sebastiano, fu dedicata a Maria del monte Carmelo. Si fece un quadro molto bello per mano di un non mediocre pittore, chiamato mastro Andrea, con a destra e sinistra i Santi Stefano, e Sebastiano Martiri, e si cominciò, con eguale, anzi maggiore lusso, nel medesimo giorno a solennizzarne la festa. Senonchè il Capitolo Cattedrale per la supremazia che vantava sugli altri Capitoli, e per la sua unica parrocchialità, pretese che a lui esclusivamente competesse il dritto di farne la solenne processione per tutta la città, e che a tale processione fosse tenuto a prender parte tutto il Clero, sia secolare come regolare, alla maniera, che si praticava nella solenne processione del Corpus Domini. Il Collegio di S. Nicola portò la quistione innanzi alla S. Congregazione del Concilio, e questa, nel 1654, decise che la solennità del Carmine, con le processioni, e le altre solite funzioni, si dovesse celebrare dall’una e dall’altra Chiesa, in diversi giorni, però a quel modo, che nella medesima solennità si pratica, in Roma, tra la Chiesa di Santa Maria della Traspontina, ed in quella di S. Grisogono, cioè una processione nel giorno della festa, e l’altra nella Domenica seguente."
[in nota scrive la fonte: "CARD. DE LUCA, Lib. XIV, P. IV., Miscell. Eccl., Disc. XXXII Andrien solemn. pro Eccl. S. Nicolai cum Eccl. Cath. S. Mariae, pag. 77. Venet. M.DCCVI."]
[tratto da "La Chiesa e il Convento di Santa Maria del Carmine", in "Monografie Andriesi" di E. Merra, Tipografia e Libreria Pontificia Mareggiani, Bologna, 1906, Vol II, pag. 521]
A destra si riproduce la lettera inviata il 9 febbraio 1658 dal superiore generale dei Carmelitani fr. Mario Venturino, residente nel Convento di Santa Maria in Traspontina, alla Congrega del Carmelo presente in San Nicola, lettera con la quale ne confermava l'affiliazione all' "Ordine della Madre di Dio sempre Vergine Maria del Monte Carmelo" già accettata con lettera del 23 maggio 1656; questo documento è attualmente (2017) esposto in una sala di ricevimento al primo piano del Seminario vescovile di Andria.