Uno dei primi nuclei abitati di Andria, le "Grotte Sant'Andrea", cosiddette perch é esistenti intorno alla prima chiesetta del paese, Sant'Andrea appunto, a ridosso della omonima porta, fu demolito all'inizio degli anni "50, in quanto considerato praticamente inabitabile. Per quanto fatiscenti, forse sarebbe stato pi ù corretto risanare quelle abitazioni e conservarle come monumento cittadino, utilizzandole opportunamente.
[1955: demolizione del quartiere, ripreso da Nord - elaborazione elettronica su foto dello studio "Malgherini-Attimonelli"]
Il 4 dicembre 2013 sono state inaugurate le nuove strutture realizzate a Largo Grotte, riqualificando totalmente l'area con zone verdi, uffici pubblici e piccolo parco giochi per bambini nella zona di intrattenimento.
In occasione della successiva “Fiera d'Aprile”, il 27 aprile 2014, l'Ing.
Riccardo Ruotolo tenne nella Sala Consiliare del Comune di Andria
una interessante conversazione su “
Rione Grotte di Sant'Andrea ieri - Storia e urbanistica dai documenti di archivio”, nella quale illustr ò, con documenti testuali e fotografici,
le notizie e le immagini che con scrupolosa ricerca aveva recuperato “consultando decine di faldoni di documenti dell’Archivio Storico del Comune di Andria”.
La conversazione, insieme alla relazione dell'Arch. Francesco Brudaglio “Rione Grotte di Sant'Andrea oggi - Riqualificazione urbana”
è stata poi pubblicata nell'aprile del 2015 nel volume "Largo Grotte ieri e oggi".
Detta ricerca dell'Ing. Riccardo Ruotolo si sviluppa sui seguenti punti che espongono in modo chiaro il territorio delle “grotte”,
la vita che vi si svolgeva e le vicende che portarono alla demolizione delle fatiscenti abitazioni.
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Morfologia del territorio
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La vita nel rione “Grotte di Sant’Andrea”
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L’inchiesta d’igiene sociale del dott. Salvatore Liddo e la Documentazione fotografica dello studio Malgherini – Attimonelli
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I disegni del geometra Franco Cafaro
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Gli anni della svolta
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La Chiesa di Sant’Andrea.
Di seguito per brevità si trascrive solo la sintetica descrizione dell'antico quartiere, che stese il Prof. Salvatore Liddo nella sua inchiesta su "Le Grotte di S. Andrea in Andria" commissionata e pubblicata nel 1953 dall'Amministrazione Comunale della Citt à.
"... mi interessa in particolar modo fermarmi ... su un quartiere caratteristico denominato Grotte di Sant’Andrea che, pur essendo stato bonificato nel 1903, resta una zona tipica paragonabile solo ai celebri « Sassi » di Matera. Al visitatore desta meraviglia tale denominazione, poich é nulla è visibile esternamente e le case si presentano, se pur misere, eguali a tutte le altre delle zone vicine. Bisogna per ò entrare in molte di quelle case, e specialmente nei tuguri, perch é si affacci alla mente l’arbitraria affermazione che le grotte di formazione naturale, realmente esistenti anche nelle zone adiacenti, fossero state abitate. Codesta vita trogloditica non è ammissibile se non in epoca neolitica, se non addirittura paleolitica, alle quali ere non si pu ò assolutamente far risalire l’esistenza anche di un primo nucleo di abitanti il territorio di Andria. ... . Resta intanto certo che in epoca remota fu costruito nell’attuale quartiere delle « Grotte » un complesso disordinato di abituri, con un numero di abitanti di molto superiore all’attuale, e che un certo miglioramento si ebbe allorquando la popolazione eccedente riusc ì a sistemarsi nelle zone libere vicine, ormai non pi ù trattenuta dalle mura cittadine.
Come si vede dalla pianta della zona il triangolo ha per base
e a nord via Federico II di Svevia, ad est via Jolanda e via Cristoforo Colombo,
ad ovest via Domenico Gentile ed infine l'apice tronco corrisponde a via Mura Porta Nuova.
Il rione è diviso in 6 vicoli disposti nel seguente modo:
Primo vicolo: s’inizia da via Federico II di Svevia. Nel primo tratto
di 8 m. è largo m. 1,70 e va restringendosi sino a m. 1,10, con dislivello di m. 3.50
(9 gradini, parecchi con alzata di cm. 50); poi il vicolo si allarga.
Secondo vicolo: anch’esso s’inizia da via Federico II di Svevia.
Nel primo tratto di m 8,40 è largo m. 2,10 e si restringe sino a m. 1,35,
con dislivello di m. 3,50 (15 gradini, con alzata in media di cm. 20); poi il vicolo s’allarga.
Terzo vicolo: s’inizia da via Jolanda. Nel primo tratto di m. 7 è largo m. 2,10,
con dislivello di m. 1,20 (5 gradini, con alzata in media di cm. 20 ognuno);
nel secondo tratto di m. 4,80 si restringe ancora a m. 0,77 e con dislivello
di m. 1,60 (8 gradini, alzata in media cm. 20); poi il vicolo s’allarga.
Quarto vicolo: s’inizia da via C. Colombo. Nel primo tratto di m. 14 è largo m. 4,15,
con dislivello di m. 3,20 (13 gradini, alzata in media cm. 24).
Quinto vicolo: s’inizia anche da via C. Colombo. Nel primo tratto di m. 6,30
è largo m. 2 e si restringe alla fine a m. 1,80, con dislivello di metri 3,55
(11 gradini, alzata in media di cm. 30).
Sesto vicolo: s’inizia anche da via C. Colombo Nel primo tratto di metri 11,70 è largo m. 2,
dislivello di m. 2,40 (10 gradini, alzata in media di cm. 28).
Non vi è accesso di vicoli da via Domenico Gentile e da via Mura Porta Nuova per il forte
dislivello esistente, rappresentato rispettivamente di in. 6 e di m. 4,20."
[testo tratto da "Le Grotte di S. Andrea in Andria", Molfetta, Sc.Tip.Apicella, 1953, pagg.9-12]