"Una seconda [porta], detta “Porta Santa”, sarebbe stata rivolta verso l’entroterra. Per poter credere all’esistenza di quest’ultima, in mancanza di altre fonti, dovremmo prestar fede alla tradizione secondo la quale attraverso di essa sarebbe transitato il suo primo vescovo, Riccardo, divenuto poi patrono della città ... . Successivamente, in epoca sveva, sul luogo o nei pressi della porta sarebbe stata edificata l’odierna chiesa di Porta Santa, che ne ha assunto e tramandato il nome (D’Urso 1842, p. 77). L’atto ufficiale della fondazione della chiesa, però, risale solo all’ 8 marzo 1517.
Si tratta di una “Bolla” emanata da mons. Antonio Lupicino, vescovo di Bisceglie, in quale in nome del cardinale De Flisco, vescovo di Andria, concede all’Università di Andria di costruire una chiesa nel luogo detto Chiesa di Porta Santa, vicino le mura e vicino la veneranda chiesa di Santa Maria di Misericordia, per dare degna accoglienza ad una immagine della Vergine che si era trovata dipinta sulle mura della città ... . La chiesa attuale è composta da due cellule, coperte ciascuna con una cupola ottagonale, e risulta essere stata edificata in due tempi successivi: dall’esame dei paramenti murari interni si può dedurre che la prima cellula è chiaramente più antica della seconda ... . In quest’ultima è presente uno stemma della città di Andria che reca la data del 1573, che forse indica l’anno di costruzione della seconda cellula.
Da un atto notarile del 1542 si ha conoscenza di un bastione di Porta Santa ... e nel primo paragrafo si è visto che le porte erano spesso difese da uno o due torri. Il bastione, quindi, potrebbe essere stato utilizzato come basamento per la costruzione della seconda cellula, la quale effettivamente sporge all’esterno del circuito murario.
Un altro indizio sulla probabile esistenza di una porta in quel punto può essere il fatto che proprio dalla piazzetta antistante la chiesa parte una strada, detta appunto di Porta Santa, che attraverso via Arco Marchese sfocia direttamente in piazza Vaglio, di fronte al palazzo ducale. A questa corrisponde, all’esterno della cinta muraria, un’altra strada, l’odierna via Castromonte, che partendo dall’abside della chiesa prosegue su via Sosta San Riccardo e via Castel del Monte, andando direttamente ad incrociare il tratto dell’antica via Traiana che dista da Andria circa 4 Km. Il tutto però potrebbe anche essere il frutto di coincidenze. In definitiva l’esistenza di Porta Santa resta un’ipotesi tutta da verificare."
[testo tratto da "L'antica Porta del Castello di Andria" di V. Zito, 2a ed. dell'Autore, 2014, pagg.24-25]
L'Ing. Riccardo Ruotolo, nel suo ultimo lavoro "Andria - Escursione nella città dall’anno Mille al Milleseicento", afferma che molto probabilmente la Porta Santa non è mai esistita; nelle pp. 66 e seguenti dedicate a "La Porta Santa" scrive:
"... a mio avviso, è molto probabile che la Porta Santa non sia mai esistita se non nell’immaginario collettivo, alimentato dalla fede religiosa che può fare miracoli, né i toponimi del luogo possono essere assunti come storia vera perché anch’essi fanno capo alla leggenda dell’ingresso in città da quel punto di S. Pietro, Sant’Andrea e San Riccardo: fino a quando si è nel campo della tradizione, questo ricordo può essere accettato, non certo quando si entra nella storia che, per essere tale, deve poter essere accertata da documenti.
Per il D’Urso e per tutti gli altri storici andriesi, compreso Vincenzo Zito e Antonio Di Gioia, la Chiesa della Porta Santa fu costruita sul luogo dove sorgeva la Porta e, come afferma V. Zito, fu costruita in due tempi, prima quella anteriore e poi quella posteriore.
Ritengo però che i fatti stiano diversamente e che si possa affermare che in quel luogo non sia mai esistita una Porta ma solo una piccola Chiesa, molto antica, che in epoca normanna fu inglobata nelle mura e che successivamente, nel XVI secolo, fu ingrandita sia posteriormente che anteriormente, assumendo la forma attuale."
Nel Quattrocento furono scolpite le formelle che ornano l'arco absidale del
Cappellone di San Riccardo in Cattedrale.
In tre di esse si illustrano i miracoli che il vescovo Riccardo fece
entrando in città probabilmente dalla Porta del Castello.
Si riproduce qui una formella, la terza a destra dell'arco absidale
suddetto. La porta appare finemente scolpita e merlata: senza dubbio
può anche dare un'idea di come poteva presentarsi durante il dominio normanno
Porta Santa (supponendo che, come si tramanda, sia veramente
esistita), rivolta a sud verso via Castromonte.
[Via Porta Santa e il suo arco, vista dall'incrocio con via Arco Marchese - elab. elettr. su foto di Sabino Di Tommaso - 2014]