"antichissima, incominciata a costruirsi sotto Corrado IV e terminata da Manfredi, vi è la Chiesa che porta lo stesso nome.La facciata, tutta in pietra, è formata di larghe lastre quadrate. Il portale, di stile rinascimentale, ha due fasce con pilastri, basi, capitelli e fregi. Sui pilastri vi sono due medaglioni finemente scolpiti. Sovrasta la facciata un bel rosone con otto colonnine inanellate nel mezzo.La Chiesa, ad una sola navata, ha due cupole ottagonali a costoloni di tarde forme gotiche. A sinistra di chi entra si trova un altare pregevole di pietra, fiancheggiato da due colonne di marmo che portano scolpiti su fasce spirali i principali misteri della vita di Gesù Cristo. é inoltre degno di nota un dipinto della Madonna della Misericordia (detta anche Madonna della neve)"
[da "Itinerari del borgo antico di Andria" di A.Musaico Guglielmi,C.R.S.E.C di Andria, 2001, pag.21]
La chiesa anticamente era chiamata anche Santa Maria della Misericordia, forse perché, nella sua prima costruzione, era sulla destra affiancata dall'ospizio di pari nome (o viceversa fu l'ospizio a mutuare il nome dalla Chiesa).
[Colonna con pregevole capitello, forse parte del vecchio Spedale della Misericordia o di una precedente costruzione]
Come può osservarsi nelle foto, nell'angolo tra il piccolo slargo del crocicchio
di Porta Santa e via Flavio Giugno
si erge una antica colonna granitica sormontata da pregevole capitello,
forse parte del vecchio Spedale della Misericordia e riutilizzo di una precedente costruzione.
Stefania Tuccinardi, archeologa e ricercatrice post-dottorato del progetto
HistAntArtSI presso l’Università di Napoli “Federico II”, in
una
scheda-dati del progetto descrive il capitello di questa colonna; qui di seguito i dati più rilevanti:
Quanto vediamo ora visitando questa Chiesa è stato in massima parte
ricostruito nel Cinquecento.
Una Bolla del Vescovo di Bisceglie Antonio Lupicino (documento di autenticità molto dubbia),
nel 1517 luogotenente in Andria su delega del Cardinale Nicola De Flisco che allora amministrava la nostra diocesi,
parla della sua (ri)fondazione. In essa si parla della decisione di fondare
la nuova chiesa di Porta Santa nello stesso luogo
dove era stata trovata l'immagine della Vergine
"... circa Gloriosissimam imaginem Virginis nuperrime inventam in mœnibus ipsius Civitatis,
ubi modo dicitur Ecclesia Porta Sancta, ... decrevit in eodem loco fundare Ecclesiam,
in qua includatur imago præsens dicta, et illam construere ... ",
dotandola di territorio e fonti di sostegno economico a carico
dell'Università, che assume un "Jus patronatus", nonché delle offerte dei fedeli.
La scalinata (foto sotto) che dal quadrivio scende al sagrato reca incisi sui due pilastri iniziali
lo stemma con un cuore donde escono tre freccette verso il trigramma IHS
(il dittongo "IH" e la successiva o ultima lettera "S" del nome di Gesù in greco, IHΣOΥΣ). Questo è il simbolo
della
Confraternita del Nome di Gesù, che in questa Chiesa aveva il suo Oratorio a partire dal 1576, mentre era vescovo Luca Fieschi.
Tale scalinata fu totalmente restaurata, con l'affissione degli stemmi sui pilastri dei passamani, nel 1854 con una spesa di oltre 92 ducati.
(1)
[scalinata di accesso al sagrato e stemma sui pilastri - elab. su foto di M. Monterisi, 2012]
NOTE
[1] CFR. "Avviso del Consiglio degli Ospizii di Bari Sul Patronato della Chiesa di Porta Santa a favore del Pio Monte di Gesù" in "Atti della causa di Patronato Della Chiesa di Santa Maria di Porta Santa ...", Volume 1.° N° d’ordine 10. Andria 1857, ff. 91r-105r."