Santa Brigida

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Edicola Santa Brigida, immagini rilevate da Google maps 2022
[Particolari delle riprese fotografiche di Google nell’agosto 2022 e pubblicate in Google Street View – Maps come “Edicola di Santa Brigida SP12, 76123 Andria BT, 41.230608, 16.177770”]

Edicola di Santa Brigida

nell'omonima contrada

L’edicola, più volte restaurata, conserva ben poco delle sue caratteristiche iniziali. La struttura attuale appare ottocentesca e non sappiamo come apparisse nei secoli precedenti (se già edificata!).

Essa si pensa eretta su uno dei possibili percorsi effettuati da Santa Brigida (Birgitta) in alcuni dei suoi pellegrinaggi sul Gargano, alla Madonna Incoronata presso Foggia, alle spoglie di San Nicola in Bari o in viaggio per la Palestina, visitando (si potrebbe ipotizzare come immagina la tradizione) i vari spechi sul cammino dedicati all’Arcangelo Michele ad instar del Gargano, nonché i luoghi sacri-memoria della Terra Santa come la chiesa rupestre di Santa Croce ai Lagnoni di Andria, …; l'edicola, al di là d’ogni attendibilità storica, può comunque considerarsi una traccia, se non geografica, certamente significatimente culturale del pellegrinare di Santa Brigida per le nostre terre.

Collocazione dell'edicola di Santa Brigida sulle carte dell'I.G.M., foglio 176.
[In verde sono evidenziati i probabili percorsi francigeni che s’incrociavano all’edicola di Santa Brigida, importante punto di riferimento su tali vie secondarie degli antichi pellegrinaggi.]

L’edicola (come si può osservare nella riprodotta mappa di Google e sulle carte dell’I.G.M. foglio 176 (1)) sorge sull’incrocio della strada provinciale sp.12 (proveniente sia dall’antica Traiana che dall’attuale sp. 231 e diretta a Barletta) con un’antica carrareccia (oggi asfaltata) che quivi giunge dalla periferia nord di Canosa attraversando la contrada “La Cappella (di Santa Brigida)”, così chiamata per la presenza dell'edicola.
Da detto incrocio tale antica carrareccia (asfaltata) prosegue, quasi a fronte, per circa 10 chilometri fino all’incrocio con una identica strada per la chiesa rupestre di S. Margherita in lamis - Santa Maria de’ Miracoli; in detto incrocio si dirama e, o raggiunge la zona ovest della città presso la chiesa rupestre di Santa Croce inoltrandosi per via Croci fino a Porta Sant’Andrea, oppure devia su un’altra strada comunale terminante su via Canosa → Annunziata, chiesa dotata un tempo di un ospizio pellegrini provenienti da Canosa, al pari della Chiesa di Sant'Angelo al lago, la quale, eretta sulla via [vecchia] per Corato, aveva un altro ospizio per i pellegrini provenienti da tale città.

Il Territorio tra l'edicola di S.Brigida ed Andria tratto da Google Maps.
[Il Territorio tra l'edicola di Santa Brigida ed Andria tratto da Google Maps, con evidenziazione in giallo di alcuni probabili percorsi francigeni secondari.]

Appare evidente l’elevata importanza che aveva il diverticolo dove sorge l’edicola di Santa Brigida per le varie destinazioni devozionali che da lì un pellegrino poteva raggiungere, o donde poteva provenire per perseguirne altre; al di là delle citate mete fondamentali di Monte Sant’Angelo, Basilica di San Nicola e Terra Santa, in loco c’erano: gli spechi di San Michele, ad instar del Gargano, presenti a Minervino e nella dolina di Gurgo ad Andria; le chiese rupestri di impronta bizantina come le suddette Santa Croce ai Lagnoni e Santa Margherita in Lamis presso Andria; gli antichi luoghi sacri di Canosa e Barletta, i vicini e indispensabili ospizi dei pellegrini, … .


Dal prezioso volume di Beatrice Andriano Cestari “ Le Edicole sacre di Andria”, edito a cura della Regione Puglia, nel 1995, per i tipi della Poligrafica Andriese s.r.l., dalle pp. 223-224, si stralcia parte della scheda 140 riguardante la nostra edicola di Santa Brigida.

Scheda 140 - Contrada “Santa Brigida”

Edicola di S. Brigida nel testo della Cestari, 1993

Località: Contrada “Santa Brigida”.

Ubicazione: Sul ciglio della strada.

Proprietà: Pubblica.

Dedicazione: Santa Brigida.

Epoca: Probabile sec. XIX.

Composizione: Pittura a olio su lastra di zinco.

Inquadratura: Tempietto isolato ad arco acuto in tufo intonacato con frontone ricoperto di tegole e rinfrescato a calce colorato di bianco e rosso pompeiano.

Arredo: Fiori, cero acceso, un impianto di lampadine intorno all'immagine sacra e una croce in ferro sulla sommità.

Targhe:[SANTA BRIGIDA]
RESTAURATO 1977
A DEVOZIONE DEI FEDELI BONADIES MICHELE.

Stato di conservazione: Buono.

Restauro: Il dipinto è stato restaurato il 1977 dal pittore Carmine Conversano [1923-2008] di Andria.

Rilevamento: Maggio 1993.

STORIA

La dedicazione di questa Edicola sacra a santa Brigida, trova riscontro anche nella presenza in Andria di un villaggio suburbano a lei dedicato (1) per essere passata (secondo la tradizione) o per avere brevemente soggiornato durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa.

In epoca recente, Papa Giovanni Paolo II l’ha definita “una Santa dalle dimensioni europee”. E in effetti questa principessa svedese (sposata, con otto figli, poi vedova e fondatrice di un ordine religioso), viaggiò in Francia, Germania, Spagna, Polonia, Terra Santa e infine, si stabilì a Roma dove visse 24 anni fino alla morte. Al pari di Caterina da Siena si batté per il ritorno del Papa da Avignone, per la pace, la libertà e il rinnovamento della Chiesa.

La sua influenza culturale e spirituale si diffuse in tutto il continente, tanto che può essere considerata tra i fondatori dell'Europa moderna e un simbolo della sua unità (1).

Santa Brigida fu celebre anche per le sue “Rivelazioni” che dettò ai suoi direttori spirituali. In una di queste, è narrata la visione che ebbe da san Nicola di Bari durante un pellegrinaggio che compì alla Basilica: «Visitando la sposa le reliquie di san Nicola in Bari al suo sepolcro, cominciò a pensare al liquido oleoso che sgorga dal suo corpo. Allora rapita dallo spirito fuori da sé, vide una persona cosparsa di olio ed emanante un soave profumo, che le disse: “Io sono il vescovo Nicola, che mi rivelo a te nella forma spirituale che avevo quand’ero in vita. Infatti tutte le mie membra erano rese abili e flessibili al servizio di Dio, come una cosa oleata che si piega al volere del padrone, per cui nella mia anima era sempre viva la lode gioiosa, nella mia bocca la predicazione divina, nel lavoro la pazienza, grazie alle virtù dell'umanità e della carità che amai in modo particolare”» (1)

NOTE    (della Cestari)
(1) E. Merra, op. cit. [Monografie andriesi], voI. 1 pago 282.
(1) di Angelo Bertani – “Supplemento alla rivista ‘Jesus’ ” , novembre 1991- soc. S. Paolo, gruppo periodici s.r.l ..
(1) Il liquido oleoso di cui si parla è quello in cui furono trovate le ossa del Santo, ovvero “la Manna di San Nicola” che fu ritenuto miracoloso nelle occasioni di particolare necessità e che veniva dato ai pellegrini in visita alla Basilica del Santo. Oltre la credenza religiosa, si sviluppò anche una forma di arte popolare nelle decorazioni delle bottiglie con alcune scene o episodi della vita di San Nicola di Bari.
Dal volume “I vetri della Manna di San Nicola” pago 28 - AA. vv. Dedalo editore - Bari - 1989.

NOTE    _
(1) La tavola dell'I.G.M. qui riprodotta è un particolare del "Collage Tavolette I.G.M. da Canosa a Corato con evidenziati i tracciati romano ed attuale della via Traiana" elaborato dall'ing. Riccardo Ruotolo nel suo pregevole studio ANDRIA - Escursione nel territorio, Grafiche Guglielmi, Andria, 2021, Doc.50, pp.84-85.
In questa pagina di andriarte tale elaborato grafico è stato adattato all'oggetto della presente ricerca.

[il testo e le immagini della pagina sono di Sabino Di Tommaso (se non diversamente indicato)]