"... Nel 1881 il Cappellano, Canonico (e poi Arciprete della Cattedrale), D. Antonio Quacquarelli, a sue spese, e con le oblazioni e contribuzioni di cittadini devoti, fe’ riedificare a nuovo quella Chiesa [demolita, di San Michele al lago], che è pure un vero giojello d’arte (non mancando di buoni affreschi), e la rifornì di altari di marmo, arredi, suppellettili e di tutto l’occorrente.
Alla morte dell’Arciprete Quacquarelli (avvenuta il 30 ottobre 1909) il Capitolo scelse a Cappellano di questa Chiesa D. Francesco Canonico Quacquarelli (nipote dell’Arciprete), il quale continua a mantenerne il culto iniziato dallo zio Arciprete, spendendovi anche molto del suo, per renderla sempre più bella ed attraente.Nel 1910 fe' pure costruire a sue spese, dalla ditta Insoli di Crema, un organo liturgico, quasi simile a quello del Crocefisso."
Così scriveva l'Agresti in "Il Capitolo Cattedrale di Andria ed i suoi tempi", nel 1911 (Vol II, pag.69)
"... Questo tempio, che sin dall'antichità più remota s'intitolava a S. Michele Arcangelo; questo tempio, che dall'umiltà in cui giaceva, oggi per opera di un pio sacerdote fattosi interprete della vostra fede e della vostra pietà [D. Antonio Quacquarelli Canonico della Cattedrale di Andria], risorge a splendore novello, è testimone come della religione dei nostri avi, così della verità da me dianzi asserita. E questo tempio finora dedicato all' Arcangelo san Michele, e da questo dì puranco allo Sposo immacolato di Maria richiama questo giorno la vostra e la mia attenzione. Dirò, che l'opera grandiosa, a cui poneste mano e felicemente compiste, è cosa, che per la sua importanza ve ne deve saper grado la patria, la società, la religione. Desideraste di fabbricare un' abitazione degna di Dio , e questo voto già da voi compiuto si merita lode; giacchè grande sovra tutti gli dei è il nostro Dio. « Domus, quam aedificare cupivistis, magna est, magnus est enim Deus super omnes deos». ...Che se le chiese in generale offrono siffatta importanza, quella di S. Michele al Lago non ne va senza. Cresciuta a dismisura la catena delle urbiche abitazioni, la quale oggigiorno al di dietro si distende e vieppiù si distenderà col crescere delle generazioni lungo la via di Corato, covrendo le tredici isole dell'Orto della Spina, e dal dinanzi lungo la via del Camposanto e dell'Orto dei Pistacchi, nel perimetro di un chilometro in circa di abitanti sorgeva solamente a fianco questa un dì umile Chiesetta. E se non si fosse provveduto a tempo a questa opera benefica, i vecchi cadenti, gl'innumerevoli fanciulli, le donne pregnanti, gran parte dei nostri concittadini sarebbero rimasti senza l'alimento della divina parola, senza cristiana istruzione, senza il conforto balsamico della religione. ...E chi non rammenta l'umidità connaturata nei muri di questa Chiesa pocanzi demolita? Chi non ricorda i decreti emanati da questa R.ma Curia per sterpare la radice del male, ed il male sempre daccapo? Chi non rammenta, come i Cappellani, i dì festivi dopo aver celebrato, fuggivano di qui, come dal luogo del supplizio? Vi sovvengano le gocce, che stillavano le pareti, il pavimento bagnato, l'afa continua, che all'azione del calorico dalle sue basse volte esalava? L'antica Chiesa senza dubbio in un tempo non tanto lungo sarebbe crollata. E non so, se i figli vostri educati alla scuola della miscredenza o dell'indifferentismo sarebbero per sorreggerla nella sua rovina."
[tratto da “La nuova chiesa di S. Michele al lago e di S. Giuseppe di Andria” di N. Cristiani, tip. Pont. Mareggiani, Bologna, 1887, pagg.8-9,19,28]
"Molto probabilmente esisteva in quel luogo (verso Corato) una chiesetta suburbana risalente almeno al sec XII col titolo di 'Sant'Angelo al Lago' (abbiamo un riferimento in una formella della cappella di S. Riccardo: 'Dominus Tomas de Sancto Angelo a sanguine fluxu'). Le cronache riferiscono che era adibita a sepolcreto, data la sua collocazione fuori città.La chiesetta è segnalata ufficialmente per la prima volta [1] nella visita pastorale di mons. Triveri nel 1694. Nel 1881 il Canonico don Antonio Quacquarelli, a sue spese, fece ampliare la chiesa, dandole l'assetto che ha tuttora.È a navata unica, di stile baroccheggiante; ha subito restauri anche recenti.Il suo titolo è 'chiesa di S. Michele al lago e di S. Giuseppe'. Nel 1948 mons. Di Donna la elevò a parrocchia."
Tratto da "Diocesi di Andria - Annuario 1992", Grafiche Guglielmi, Andria, 1992, pag180