prònao

Contenuto

prònao
[Il prònao - foto Sabino Di Tommaso, 05/2013]

Prònao

Entrando nel prònao o vestibolo della cripta, in una nicchia a sinistra è affrescata una crocifissione, sull'arco d'ingresso alla navata centrale ci sono resti di un'Annunciazione (foto sotto), nel sott'arco sono affrescati, a sinistra San Leonardo di Noblat e a destra Santa Dorotea. Tra i pilastri si accede alle navate laterali, destra e sinistra. Sul fondo si intravede l'arco trionfale.

resti dell'affresco dell'Annunciazione

Gli ultimi restauri hanno portato alla luce diversi affreschi nascosti da muffe, efflorescenze dette "di salnitro" (in realtà sono macchie bianche di solfati, carbonati e bicarbonati di sodio, potassio, calcio o magnesio) o coperti da ridipinture.

Annunciazione: particolare di Maria
[Annunciazione: la Vergine - foto S. Di Tommaso, 05/2013]

Qui, nel prònao sono affiorati resti di una Annunciazione, che abbelliva la parte superiore dell'arco di accesso alla navata centrale; l'Angelo è quasi distrutto, mentre è  in gran parte conservata l'Annunziata.

Maria è affrescata con le braccia incrociate sul petto in segno di sottomissione e accettazione del volere divino rivelatole dall'Angelo, il capo nimbato lievemente reclinato verso sinistra con gli occhi rivolti al messaggero.

Le mani molto affusolate e delicate, la dolcezza dei tratti del volto, il manto (μαφόριον) celeste (colore che qui esalta l'umanità di Maria) che in morbido panneggio scende sino ai piedi, danno un senso di manifesta gratitudine e di profonda meditazione. L'ambientazione in edicola e le braccia incrociate al petto, sullo stile del Beato Angelico, fanno annoverare questo affresco tra quelli d'ispirazione toscana e databile nel XV secolo.

Così descrive l'affresco il Prof. Giuseppe Brescia nel sotto citato testo del 1982:

"Quel che ancora si può scorgere e apprezzare e salvare sono, ora, i resti frammentati di una Annunciazione, sulla parete sovrastante l'arco dell'atrio, con angelo, a sinistra, la cui veste, i biondi capelli e le ali gialle sono su fondo rosso, e la Vergine, a destra, dalle braccia incrociate, e il manto il cui colore originario poteva essere azzurro, nella positura inginocchiata sotto un'edicola bianca profilata di nero."

[tratto da “Una politica di beni culturali in Andria”, di Giuseppe Brescia, in "ANDRIA FIDELIS - quaderni di storia andriese" di AA. VV. Tip. D. Guglielmi, Andria, 1982, pagg. 15-16]

Nell'altra pagina è ampiamente analizzata la crocifissione, affrescata nel piccolo fornice presente a sinistra di chi entra.