[arco trionfale, transetto - elaborazione elettronica su foto di Sabino Di Tommaso - 2013]
[affreschi sui pilastri della navata - elaborazione elettronica su foto di Sabino Di Tommaso - 2013]
Nella panoramica d'inizio pagina e nell'immagine composita successiva sono visibili parte degli affreschi realizzati
sull'arco trionfale, sui sottarchi di accesso alle navate laterali e sugli ultimi due pilastri; tralasciando gli affreschi dell'arco trionfale (a cui è dedicata una apposita pagina), possiamo osservare:
- sull'arco di sinistra: (Cristo risorto e il
Peccato originale, non visibili in
queste foto), la
Creazione di Eva e
San Leonardo; sulla parete della
navata, Santa Clotilde regina;
- sull'arco di destra: Sant'Antonio Abate,
i tondi dei 4 Dottori della Chiesa (e, si
intravedono appena,
Sant'Onofrio e Santa Maria Egiziaca);
sulla parete della navata, San
Nicola di Myra;
- inoltre sulla facciata del pilastro a sinistra:
Una Madonna della Misericordia,
- sulla facciata del pilastro a destra: Un Cristo con l'Eucarestia e una
Madonna della tenerezza.
[navata centrale e, trasversale Nord.Sud: sepolcreto - foto di Sabino Di Tommaso - 1994;
Centrale una foto della Sovrintendenza durante i restauri]
Le mie due immagini della navata centrale sono state riprese il 21 marzo 1994, mentre erano in corso gli interminabili
lavori di restauro. Dal pavimento sono stati rimossi terriccio e pietre
mettendo in luce numerose tombe e lucernai per il piano sotterraneo,
al quale era possibile accedere da una ampia apertura dietro l'altare.
Attualmente il soffitto e le pareti sono stati ripuliti dai depositi di efflorescenze
e umidità misti a polveri varie, il pavimento è stato lastricato in
pietra calcarea locale.
Una domanda sorge spontanea: le sepolture trovate sotto il grezzo pavimento dell'impiantito
a quale gruppo sociale appartenevano? Forse appartenevano ai confratelli della congrega di Santa Croce, di cui parla
mons. Egizio nella sua relazione sullo Stato della Chiesa per la
Visita
ad limina del 18 febbraio 1661 ed in
quella del 28 novembre 1671, nonché
il vescovo Triveri nella sua visita pastorale del 1694
;
confratelli che, come poi scrive
mons. Adinolfi nella sua visita del 1711, indossavano un saio rosso?
Sugli scheletri certamente rinvenuti negli scavi attuati negli anni Novanta del Novecento (visibili nelle foto documentarie su riprodotte) quale abbigliamento era possibile
(se era possibile!) rilevare?
Alcune di tali sepolture potevano ascriversi ai primi tempi della Chiesa rupestre ed, eventualmente,
ai presbiteri che l'officiavano?
Quale diligenza archeologica di campionamento e analisi è stata attuata in merito
(se lo è stata!), e quali i risultati? Non sembra siano stati pubblicati
dati specifici.
Oltrepassando l'arco tra l'atrio d'ingresso e la navata centrale, si vede in fondo l'arco trionfale, un brutto altarino in tufo e delle colonne tonde aggiunte successivamente, ad ulteriore sostegno della volta.
Tra i due archi estrusi dalla massa tufacea si accede alla navata destra e a quella sinistra.