[I pilastri in Santa Croce,
foto del 1938 di A. Ceccato per la Soprintendenza]
Nella su riprodotta panoramica è possibile cogliere una veduta d'insieme degli affreschi tuttora presenti nella navata sinistra, affreschi che, limitatamente a quelli sulla parte sinistra e absidale, si rivelano (a mio avviso) tra i più antichi della cripta.
Il tema dei dipinti di questa navata, in special modo della “Traditio legis”,
della Déesis e della Creazione di Eva,
nonché il loro stile pittorico emergente, mi inducono a ritenere che detti affreschi
siano stati realizzati contemporaneamente e nel periodo svevo, agli inizi del XIII secolo, forse quando il territorio era retto
(sia pur saltuariamente) dal conte Giacomo, comandante (marescalcus) delle truppe papali e nipote (consobrinus) di papa Innocenzo III,
pontefice tenace assertore della supremazia indiscussa della Chiesa Romana
e del considerarsi “vicarius Christi” non solo nell’ambito spirituale ma anche in quello temporale.
Si consideri inoltre che
l’analisi strutturale dell’edificio condotta da periti indicherebbe che
in tale periodo storico l’iniziale prònao della cripta sia stato proprio quello anteposto a questa navata (attualmente di sinistra);
elemento architettonico che la vedrebbe essere stata nei primi tempi il percorso-aula principale della Chiesa con relativa
più importante abside.
Un chiaro influsso angioino, che comporta una datazione ai due secoli successivi, qui non esiste e si evidenzia essenzialmente nella navata destra.
Qui a fianco si riproduce
una foto scattata da A. Ceccato per conto della Sovrintendenza dei Beni Culturali,
al fine di osservare le condizioni della stessa panoramica tra i pilastri intermedi,
in tale ripresa degli anni Trenta del Novecento.
Col Molajoli che a quel tempo studiò la cripta (descrivendola in “La cripta di S. Croce in Andria”),
osservando le navate da questa angolazione notiamo che
“i quattro massicci pilastri che le separano s’innalzano irregolarmente e si volgono ad arco a sostegno della volta piana,
oppure sono assorbiti in essa verticalmente, senza preoccupazioni di simmetria”
Dalla navata centrale, attraversando a sinistra l'arco tra
i due pilastri intermedi, si può vedere la deterioratissima parete della
navata sinistra. Si scorgono due fornici a fondo rettangolare un tempo riccamente affrescati.
Le figure centrali sono doviziosamente ornate da cornici a tema prevalentemente geometrico.
Nel 1° fornice squadrato di sinistra è molto probabile che vi fosse affrescata una Deesis [studiata in un'altra pagina], data la presenza di un trono affiancato da due figure. L'affresco fu in gran parte distrutto dall'apertura creata per realizzare nel 1888 una scala (della quale resta il bordo della pedata di un gradino ricavato nel muro) che conducesse nel campanile innalzato sulla cripta.
Nel 2° fornice squadrato di destra l'affresco è quasi del tutto scomparso; resta una pregevole cornice affrescata intorno al soggetto centrale quasi del tutto distrutto ed indecifrabile.
[Cliccare sulle immagini per studiarne i particolari]
Nella cornice appare evidente la simulazione di un architrave variamente disegnato,
poggiante su due colonne erette su plinti raffiguranti forse un mascherone e sormontate da capitelli in stile corinzio.
Una cornice così ricca ed imponente fa ipotizzare un contenuto pittorico di una certa importanza devozionale, andato purtroppo distrutto.
Nella panoramica a inizio pagina inserita è possibile scorgere i seguenti affreschi:
- Sulla parete laterale, in due fornici rettangolari (foto immediatamente
sotto) sono appena leggibili
due affrescature tra loro correlate: una Deesis e, probabilmente,
una Madonna con bimbo tra Santi (immagine in basso).
- Nell'abside della parete di fondo un Cristo Pantòcrate tra gli apostoli Pietro e Paolo.
- Nell'arco di passaggio alla navata centrale si vede un
San Leonardo sovrastato
nel sott'arco dalla Creazione di Eva.
- Sul 2° pilastro una Madonna
della Misericordia e un
Sant'Antonio di Padova.
- Al di là della navata sinistra si intravede:
a chiusura della navata centrale l'arco trionfale,
sulla parete della navata destra un "Cristo martirizzato".