È questa una veduta della via chiancata (lastricata con chianche) ripresa dalla sala delle feste del piano nobile del Palazzo Ducale.
Essa ripida scende dal colle della dimora del Duca, tagliando a metà del suo breve percorso il lungo e sinuoso sdrucciolo che dall'Arco di Via Porta Santa perviene all'arco di Via Ponte Giulio; lasciando sulla destra il palazzo della famiglia De Excelsis termina la sua discesa sull'ingresso del maestoso palazzo Porro-Ceci, con la possibilità di deviare per Porta Santa o in alternativa raggiungere Porta della Barra attraverso la Piazza davanti a Sant'Agostino.
Su Flavio De Excelsis il D'Urso scrive:
"... Nell'anno seguente 1681, avvi di rimarcabile l'ultimo testamento del Patrizio concittadino Flavio de Excelsis. Avendo questi prima di morire significata la sua volontà, di voler lasciare tutt'i suoi beni a questa Cattedrale Chiesa, non avendo eredi prossimi; il duca Ettore si compiacque conferirsi nella sua casa, ed a lustro maggiore della Città, lo persuase a disporne piuttosto a favore della fondazione di altra Casa Religiosa. Quindi nell'ultimo suo testamento si trovò chiamata erede universale di tutt'i suoi beni la Religione dei Padri Carmelitani, ed in mancanza quella di S. Teresa, coll'obbligo dopo la morte di sua consorte D. Lucia Griffi di Ruvo, rimasta usufruttuaria, che dovesse detta Religione dalla vendita de' mobili formar la fabbrica della Chiesa e del Monistero; e dal fruttato delle sue ricche tenute, come del bosco e masseria di Petrone, e di altre, celebrarne tante messe annue per l'anima sua, e de' suoi alla ragione di carlini cinque per ciascuna. Questo testamento porta la data dell'istesso giorno, in cui cessò di vivere, 15 Ottobre 1681. ..."
[da "Storia della Città di Andria" di R. D'Urso, Tip. Varana, Napoli, 1842, libro III, cap.V, nota a pag.151]
"Su questa strada c'era una chiesetta oggi non più esistente "San Simeone"; sulla discesa Flavio De Excelsis, e propriamente all'angolo superiore del Conservatorio."