Questa strada basolata, discendendo da piazza Duomo, parallela a Via Fravina e alla centralissima via dell'orologio (Via Corrado IV - Federico II), si immette con alcune anse e un arco finale abbellito di edicole in Via Santa Chiara, dopo aver lasciato sulla sinistra la chiesetta di Sant'Angelo dei Meli e, immediatamente dopo, l'ex monastero delle chiariste, poi Ospedale civile.
Probabilmente tutto l'isolato, compreso tra Via Sant'Angelo de' Meli, Via Quarti e Via Santa Chiara sino al caratteristico crocicchio dominato dall'arco, faceva parte del complesso architettonico del monastero.Prende il nome da "Paolo Maria Quarti, nato da nobilissima famiglia in Andria, circa il 1615 e morto a Napoli il 1664. La Storia lo ricorda Sacerdote tra i Barnabiti, di vita austera e molto versato nella Scienza delle cerimonie e de' riti sagri della chiesa. Lodatissimi furono i Commentari da lui pubblicati su le rubriche del Messale Romano. ..."
Dal crocicchio poi, salutata con un segno di croce la Madonna dei Miracoli affrescata sotto l'arco Sarcinelli, agevolmente si discendeva, attraverso i vicoli Giannotti, alla strada che un tempo fiancheggiava le mura di ponente tra il torrione presso Porta Sant'Andrea e quello nei pressi di San Francesco. Prendendo sulla destra ci si segnava di lì a poco alla chiesetta di Santa Chiara e si perveniva poi all'albergo-taverna della Piazzetta della Madonna dell'Umiltà (San Domenico).