rione S.Nicola→ Via e vicoli Curtopassi

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Via Curtopassi - foto Enzo e Angela Di Nanni 2015   Via Curtopassi - foto Giuseppe D'Ambrosio 2015   Via Curtopassi - foto Giuseppe D'Ambrosio 2015
[Via Curtopassi - 1: foto di Enzo e Angela Di Nanni 2015; 2: foto di Giuseppe D'Ambrosio 2015; 3: vicolo Curtopassi da Via Cipriani]

Vico Fatone e Vico Campane di S. Nicola
poi denominati Via e vicolo Curtopassi

Via Curtopassi è una stradina tortuosa e molto stretta, che partendo dal sagrato della Chiesa di S. Nicola (foto sopra centrale), nel primo tratto la costeggia sul lato nord, per poi deviare e pervenire in via Federico II di Svevia (foto sopra a sinistra). Un tempo era chiamata anche "Strada della Portella di S. Nicolò", perché vi si apriva un ingresso laterale alla chiesa, utilizzato essenzialmente dai confratelli della Congrega di S. Eligio" [1]. Nell'Ottocento la si trova denominata come "Vico Fatone".
Da Via Lucrezia Cipriani scendono con alcuni gradini (foto in alto a destra) verso il retro della Chiesa due vicoli paralleli che ivi pervengono e si slargano per immettersi verso nord, attraverso un arco a pieno centro sotto una casa (foto in basso al centro), in via Curtopassi.

Nella palazzina più importante di questa stradina hanno abitato alcuni menbri della famiglia Curtopassi, come ha appurato e scrive Carmela Centrone, nelle pagg. 61-64 del testo citato in nota.
"Dalla rivela di Antonio Curtopassi per il Catasto Onciario di Andria del 1743 sappiamo che il suo palazzo sito 'nella strada della Portella di S. Nicolò', costituiva la residenza di sua madre. Metà di questa casa palazziata era di proprietà di suo fratello Pietro Francesco, sacerdote della cattedrale di Andria, dimorante in Roma."
Nella foto in basso a sinistra è visibile la parte settentrionale dell'antico palazzo Curtopassi; al piano terra mostra un ampio arco ogivale, la cui apertura è attualmente ridimensionata con muratura tufacea nella quale s'apre un normale portone. La Centrone ipotizza che "questo doveva probabilmente costituire, in origine, un arco passante, il cui uso è particolarmente diffuso in città." Nei pressi infatti, come può osservarsi nella foto centrale, ve n'è un altro perfettamente agibile che collega il vicolo con la via omonima.
La finestra sull'arcone ogivale presenta ai lati degli stipiti due mensole in pietra sporgenti e forate, due beccatelli: nei predetti fori sembra si introducesse un asse che reggeva nelle feste un drappo o , in caso di pericolo, un tavolato per la difesa. La stessa opera è realizzata ad una casa in via arco Marchese, ad un'altra in via Tupputi e ad una in via Oliva, ed anche al n. 22 di Via De Maioribus,  ad una finestra nel cortile dietro l'arco di Sant'Antonio, ad una finestra sul retro della palazzina Lupicini in via Calderisi (ma nel cortile di via Palestro).

Casa in via Curtopassi     Vicolo Curtopassi - foto Enzo e Angela Di Nanni 2015     Vicolo Curtopassi - foto Enzo e Angela Di Nanni 2015
[1: un vicolo e  casa Curtopassi in una foto di S. Di Tommaso 2016 - 2 e 3: altre foto del vicolo, di Enzo e Angela Di Nanni 2015;]

Il vicolo che, iniziando da Via Lucrezia Cipriani, termina sul lato Est della Chiesa, quasi dietro il presbiterio, un tempo era chiamato "Vico Campane di San Nicola", probabilmente perché da esso erano chiaramente visibili, in quanto installate proprio sul retro, non avendo la Chiesa un vero campanile.

NOTE

[1] Scrive Carmela Centrone nel testo sotto citato:"La portella di S. Nicola va identificata con quella sita sul lato nord-occidentale della chiesa medesima prospiciente l'odierna via Curtopassi. Questo ingresso era utilizzato dall'antica Confraternita di S. Eligio che in questa chiesa aveva la sua cappella. Ciò è stato comunicato oralmente dal parroco della chiesa di S. Nicola. Cfr., inoltre: Petrarolo P. 'San Nicola Trimodiense', Andria, 1993, pp. 15-18".
[testo tratto da "Palazzi storici di Andria tra il XVI e il XVIII secolo" di Carmela Centrone, a cura della Regione Puglia, Grafiche Guglielmi, Andria, 2004, pag. 64]