rione S.Domenico→ Vico Oliva

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via oliva primi Novecento  via Oliva ai primi del Duemila  via Oliva, 2015
[1: foto primi Novecento - 2: foto primi Duemila - 3: foto del 2015, by Enzo e Angela Di Nanni]

Vico Oliva


[Via Domenico Oliva: olio su tela 40x50 del prof. Angelo Gazzilli, 1982]

Anche questo vicolo, che s'incontra per primo sulla destra risalendo Via Signora Lucrezia, è di un incanto unico. Lastricato con spessi basoli di pietra di Trani,  stretto, tortuoso, con un leggiadro archetto tra le case, ti conduce fin presso l'esterno absidale di San Nicola.
Il nome è quello di una facoltosa famiglia andriese, vissuta in Andria dal '500 all' '800 e che probabilmente aveva dimora nella  via ove il vicolo s'apre, in via Lucrezia Cipriani.
Si noti nella prima foto che la finestra a sinistra presenta ai lati degli stipiti due mensole in pietra sporgenti e forate, due beccatelli: nei predetti fori sembra si introducessero, in caso di pericolo, degli assi che, o reggevano un tavolato per la difesa, o erano utilizzati semplicemente per esporre drappi. La stessa opera è presente in via arco Marchese,in via Tupputi, nel vicolo Curtopassi, nel cortile dietro l'Arco di Sant'Antonio, in via De Maioribus. Purtroppo oggi, tale pregevole testimonianza storico - architettonica è scomparsa, come può notarsi nella seconda foto scattata il 15 febbraio 2002. Comunque, nonostante le modifiche apportate dagli abitanti nel corso dei secoli, si rinvengono ancora gran parte degli elementi propri delle abitazioni sul pendio di sud ovest della nostra città medievale e rinascimentale.

Su questo vicolo Oliva scrive Carmela Centrone nel testo sotto citato:

"Il Loconte, senza indicare la sua fonte, considera il palazzo [Cipriani] di proprietà degli Oliva, famiglia, secondo l'autore, vissuta in Andria tra il 1550 e il 1761. Lamartora ricorda la presenza in Andria di una famiglia Oliva, appartenente al ceto civile, la quale possedeva alcune case nel vicolo denominato, appunto, Oliva.
Questo vicolo [Oliva], tuttora esistente, costituisce una diramazione di via Lucrezia Cipriani. Probabilmente, Loconte si è basato su questa fonte per la sua identificazione [della proprietà del palazzo Cipriani agli Oliva] facendo coincidere le due strade. A suo parere, infatti, via Cipriani era chiamata precedentemente via Oliva. In realtà, nell'elenco delle vie di Andria del 1876 abbiamo rintracciato entrambe le vie, registrate come due strade distinte.
Via Oliva, ridotta oggi ad un vicolo chiuso, era nel 1758 una strada che collegava via Lucrezia Cipriani con il fianco meridionale della chiesa di San Nicola. Lo si vede chiaramente nella carta topografica della città redatta in quella data dall'architetto Carlo Murena nella quale via lucrezia Cipriani è segnata col nome di 'strada della Signora Lucrezia'. Dal Catasto Onciario di Andria del 1743 sappiamo che quest'ultima era detta 'Canale di Tudino'."

[testo tratto da "Palazzi storici di Andria tra il XVI e il XVIII secolo" di Carmela Centrone, a cura della Regione Puglia, Grafiche Guglielmi, Andria, 2004, pagg. 52-54]

La foto più antica, probabilmente degli anni "50, rilevata da un calendario è stata rielaborata elettronicamente.