[Via Domenico Oliva: olio su tela 40x50 del prof. Angelo Gazzilli, 1982]
Su questo vicolo Oliva scrive Carmela Centrone nel testo sotto citato:
"Il Loconte, senza indicare la sua fonte, considera il palazzo [Cipriani] di proprietà degli Oliva, famiglia, secondo l'autore, vissuta in Andria tra il 1550 e il 1761. Lamartora ricorda la presenza in Andria di una famiglia Oliva, appartenente al ceto civile, la quale possedeva alcune case nel vicolo denominato, appunto, Oliva.
Questo vicolo [Oliva], tuttora esistente, costituisce una diramazione di via Lucrezia Cipriani. Probabilmente, Loconte si è basato su questa fonte per la sua identificazione [della proprietà del palazzo Cipriani agli Oliva] facendo coincidere le due strade. A suo parere, infatti, via Cipriani era chiamata precedentemente via Oliva. In realtà, nell'elenco delle vie di Andria del 1876 abbiamo rintracciato entrambe le vie, registrate come due strade distinte.
Via Oliva, ridotta oggi ad un vicolo chiuso, era nel 1758 una strada che collegava via Lucrezia Cipriani con il fianco meridionale della chiesa di San Nicola. Lo si vede chiaramente nella carta topografica della città redatta in quella data dall'architetto Carlo Murena nella quale via lucrezia Cipriani è segnata col nome di 'strada della Signora Lucrezia'. Dal Catasto Onciario di Andria del 1743 sappiamo che quest'ultima era detta 'Canale di Tudino'."
[testo tratto da "Palazzi storici di Andria tra il XVI e il XVIII secolo" di Carmela Centrone, a cura della Regione Puglia, Grafiche Guglielmi, Andria, 2004, pagg. 52-54]
La foto più antica, probabilmente degli anni "50, rilevata da un calendario è stata rielaborata elettronicamente.